2016

Signore, da chi andremo?
La tragedia è ormai consumata. Ricordate?
Dicevo che Cafarnao rappresenta una svolta decisiva nella vita di Gesù: da grande predicatore e profeta, guaritore e operatore di prodigi capace di smuovere cinquemila persone ad ascoltarlo, a visionario e pazzo che indugia su discorsi incomprensibili e inaccettabili.

Ma io vi dico
Siamo sinceri, ancora qualche domenica con vangeli del genere e mi converto allo Zoroastrismo. Non so voi, ma già le beatitudini a me provocano una certa acidità di stomaco, ma i due capitoli che seguono, in cui Gesù smonta pezzo per pezzo tutto quello che i devoti del tempo (e di sempre) pensavano essere l’essenziale della fede, proprio fatico ad ascoltarli. Figuriamoci a viverli…

Giuseppe, sposo sfortunato
Tra Maria e Giuseppe c’è amore.
Sono “promessi sposi”, cioè più che fidanzati nella cultura di Israele.
Per un anno – fidanzati – potevano vivere coniugalmente senza però coabitare dopo una solenne promessa fatta davanti al rabbino, perciò l’unico che sapeva che quel figlio non era suo era proprio lui, Giuseppe, il giovane e capace falegname del piccolo paese di Nazareth.