1. Lettura del Vangelo secondo Matteo 10, 40-42
    In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».

Dio mantiene ciò che promette

In questo brano di Vangelo Dio si presenta come il tutto, mantiene ciò che promette, gioca a chi è più generoso.

Sì, amici, questa pagina deve gonfiare il nostro cuore di gioia.

Non perché sentiamo che le cose che il Signore ci chiede sono irragiungibili. No.

Ma perché se ce lo chiede è perchè la sua presenza è di più!

Intuisco, allora, quanto grande dev’essere la presenza del Signore nel cuore di chi crede sul serio.

Intuisco, barlume nella mia mediocrità, quale luce abbagliante può colmare la vita di chi si affida veramente in Dio.

Ma: come arrivare a tanto?

Accogliendo, ci dice il Vangelo.

Accogliendo chi porta la Parola senza pregiudizi, con semplicità e fede.

Come accogliamo la Parola?

Come accogliamo chi ce l’anuncia?

Sempre così pronti a fermarci a chi ne parla, piuttosto che ad ascoltare il contenuto.

Esiste una chiusura di cuore (la più terribile!) che ci impedisce di accogliere il Vangelo perché scandalizzati o infastiditi da chi l’annuncia. “Ma come, questo prete, questo cristiano, così incoerente mi parla in questo modo di Dio?”.

E così sbarriamo il cuore alla Parola, impediamo a Dio di agire nella nostra vita.

Accogliere significa fidarsi.

Accogliere significa abbattere i propri muri per finalmente intravvedere la pienezza dell’amore.

Gesù ci suggerisce l’atteggiamento del giusto. Giusto, nel linguaggio della Bibbia, è chi non giudica secondo le apparenze, ma, come Dio, giusto è chi guarda nel profondo del cuore.

Così, accogliendo con uno sguardo puro la Parola del Signore, potremo sperimentare la grande gioia della donna che, nella prima lettura, accolse il profeta Elia. La donna, leggiamo, ebbe come ricompensa l’abbondanza di grano e olio.

Anche noi, se accettiamo chi parla di Dio, diventeremo fecondi di vita nuova.

Lasciamo allora che la Parola di oggi ci spinga ad abbandonarci con più forza alla Parola del Signore!

Paolo Curtaz

One Response to Ambrosiano – Commento al Vangelo del 9 ottobre 2016 – Dio mantiene ciò che promette
  1. Carissimo Don Paolo, ti ho trovato da poco,grazie di cuore per come ci racconti LA SPERANZA !!!


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