Commento al Vangelo del 19 Luglio 2020

Keep calm!

Se Gesù è venuto a inaugurare il Regno, perché il male sembra prevalere?

Perché l’uomo continua, imperterrito, a rifiutare l’opera di Dio? Mistificandola, manipolandola, stravolgendola? Perché sperimentiamo, in noi e attorno a noi, l’intreccio inestricabile fra luce e tenebre? Dov’è, dunque, la salvezza portata dal Maestro?

Sono alcune delle domande che una comunità composta da giudeo-cristiani, traumatizzata dalla distruzione del tempio, pone a Matteo, l’evangelista, lo scriba divenuto discepolo. Lui, che ha conosciuto il Signore, si accinge a rispondere, traendo dal suo tesoro cose antiche e cose nuove, riportando nel suo Vangelo una delle parabola raccolte dalle labbra del Maestro.

Sono domande che riecheggiano ancora oggi, in questo di tempo di grazia, non di disgrazia, in cui Dio fa nuove tutte le cose, seminando il seme della Parola che attecchisce nel cuore di chi cerca verità e pienezza.

Il cuore della parabola di oggi è molto semplice: nella nostra vita il bene e il male crescono insieme in un intreccio che l’uomo non deve districare, lasciando a Dio di compiere tale opera nella pienezza dei tempi.

È l’esperienza che facciamo tutti, anche dopo avere iniziato un percorso di fede, anche dopo una conversione che ci ha fatto cambiare vita. Pensiamo di essere cambiati, invece l’uomo vecchio di cui pensavamo di esserci sbarazzati, simpaticone, d’ogni tanto emerge e fa capolino nella nostra vita, facendo qualche danno e, soprattutto, gettandoci nello sconforto (Ef 4,22).

In particolare all’inizio del cammino di fede, i neofiti sono piuttosto convinti di essere cambiati, di avere superato la parte oscura. Magari raccontano in giro la loro inattesa conversione (in certi ambienti è diventato quasi un genere letterario!). Accogliere nella propria vita il Dio di Gesù cambia radicalmente il modo di vedere, di sentire, di operare, ci si sente e si è, in effetti, persone radicalmente diverse. Ed è proprio così che accade, davvero c’è un prima e un dopo l’incontro con Gesù.

Ma, come dicevamo più sopra, la conversione non è che l’inizio di un lungo cammino che richiede un’enorme pazienza.

La pazienza di Dio. […]

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