Commento al Vangelo del 26 Luglio 2020

Spinto dalla gioia

Sono due parabole ribattute, molto simili nel contenuto e nella struttura, una ripetizione usata per ribadire un concetto piuttosto evidente: incontrare Dio è la cosa più bella che ti possa succedere, è una sorpresa per cui vale la pena di abbandonare tutto, una gioia che ti fa dimenticare tutto il resto. Ma devi agire con scaltrezza e urgenza se vuoi che ciò accada.

 

I verbi trovare, andare, vendere, comperare usati nel breve aforisma, si riferiscono al contadino e al mercante ma è evidente che il protagonista della parabola è un altro: il tesoro nascosto nel campo, la perla preziosa a lungo cercata.

Sono loro che possiedono gli uomini e non viceversa. È Dio che ci cerca.

Mi piace pensare che Matteo indichi al discepolo due tempi e due modalità di sequela.

Il bracciante, tale è perché non possiede la terra che coltiva, trova il tesoro per caso, inaspettatamente. Il mercante (emporos indica un ricco mercante con negozi e filiali!), invece, trova la perla dopo una lunga ricerca. Sono le due dimensioni presenti in ogni esperienza di fede, in ogni percorso che conduce a Dio: lo stupore di chi scopre qualcosa di inatteso e bellissimo e, insieme, la fatica di cercarlo e di custodirlo. […]

CONTINUA A LEGGERE IL COMMENTO SU PAOLOCURTAZ.IT