Dove, nella nostra umanità dolente, irrequieta, aggressiva? Dove nelle nostre quotidianità intasate, occupate, ansiose? Dove nelle nostre comunità a volte stanche e claudicanti, autoreferenziali e smarrite?
Dove sei, ora, Maestro?
Abbiamo seguito il tuo annuncio e ci siamo fidati. Abbiamo bevuto dalle tue parole e cambiato la nostra vita. E ci siamo scoperti amati e capaci di amare. Abbiamo sostato, affranti, sotto la croce, per poi correre al sepolcro e, con fatica, convertirci alla gioia.
Ma ora, dove sei?
Presso il Padre, racconta Luca. Sei asceso.
E, da lontano, immagino la scena, e vedo il volto attonito dei tuoi discepoli. Proprio ora che si erano ripresi dalla paura, proprio ora che speravano che tutti si ripianasse.
Ma cosa c’è da festeggiare? Mi sfugge qualcosa…
Io avrei preferito che fossi rimasto. Risorto, eterno, accessibile, con collegamento online ogni settimana. Nessuna bega ecclesiale, nessuna discussione, nessuna contrapposizione o litigio: cosa pensi Gesù? Cosa dobbiamo fare e capire?
E ce lo avresti detto.
È quello che speravano, immaginavano i discepoli, una volta superata la prova.
È quello che vorremmo noi, che vorrei io: un Dio a portata di mano, a disposizione, sempre accessibile.
Non un Dio che carica sulle nostre spalle la gestione dell’avanguardia del Regno che siamo, in attesa del suo ritorno definitivo.
Commento al Vangelo del 29 Maggio 2022
Ascensione
At 1,1-11/Eb 9,24-28; 10,19-23/ Lc 24,46-53
Diventare Chiesa
Dove sei, Signore?
Dove sei finito?
Dove, nella nostra umanità dolente, irrequieta, aggressiva? Dove nelle nostre quotidianità intasate, occupate, ansiose? Dove nelle nostre comunità a volte stanche e claudicanti, autoreferenziali e smarrite?
Dove sei, ora, Maestro?
Abbiamo seguito il tuo annuncio e ci siamo fidati. Abbiamo bevuto dalle tue parole e cambiato la nostra vita. E ci siamo scoperti amati e capaci di amare. Abbiamo sostato, affranti, sotto la croce, per poi correre al sepolcro e, con fatica, convertirci alla gioia.
Ma ora, dove sei?
Presso il Padre, racconta Luca. Sei asceso.
E, da lontano, immagino la scena, e vedo il volto attonito dei tuoi discepoli. Proprio ora che si erano ripresi dalla paura, proprio ora che speravano che tutti si ripianasse.
Ma cosa c’è da festeggiare? Mi sfugge qualcosa…
Io avrei preferito che fossi rimasto. Risorto, eterno, accessibile, con collegamento online ogni settimana. Nessuna bega ecclesiale, nessuna discussione, nessuna contrapposizione o litigio: cosa pensi Gesù? Cosa dobbiamo fare e capire?
E ce lo avresti detto.
È quello che speravano, immaginavano i discepoli, una volta superata la prova.
È quello che vorremmo noi, che vorrei io: un Dio a portata di mano, a disposizione, sempre accessibile.
Non un Dio che carica sulle nostre spalle la gestione dell’avanguardia del Regno che siamo, in attesa del suo ritorno definitivo.
Dio ci tratta da adulti.
Dio ci rende capaci di costruire il Regno. […]
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