Abbiamo dei testi scritti contemporanei ai Vangeli chiamati apocrifi (cioè “nascosti”) e che non sono entrati nel canone, non sono, cioè, stati accolti dalla comunità cristiana nella sua interezza. Di cosa parlano? Chi li ha scelti? Sono testi segreti?
Chi ha deciso quali libri fanno parte della Bibbia e quali no? Quando? Perché? Credetemi: dare una risposta nell’esiguo spazio di un webinar è impossibile. Dovrete un po’ fidarvi di me ed eventualmente tornare in libreria a comprare un testo più tecnico del mio. Il canone della Bibbia (da Kanon, regola, misura) stabilisce quali libri sono da considerarsi ispirati da Dio e si è formato nel corso dei secoli in maniera piuttosto sinuosa. L’ispirazione, così come la intendono i cristiani, non è una dettatura dello Spirito Santo all’autore, come affermano i Testimoni di Geova, ma un intreccio fra sensibilità ed esperienza dell’autore e accompagnamento di Dio. Abbiamo dei testi scritti contemporanei ai Vangeli chiamati apocrifi (cioè “nascosti”) e che non sono entrati nel canone, non sono, cioè, stati accolti dalla comunità cristiana nella sua interezza. Periodicamente qualche libro (appunto Dan Brown) o film (Stigmate) insinua che esistono altri vangeli, “censurati” dal Vaticano, che svelerebbero il volto di un Gesù completamente diverso da quello professato dai suoi discepoli. Grande scalpore ha destato la scoperta, nel 1945, dell’intera biblioteca di una comunità gnostica a Nag Hammadi, nell’Alto Egitto, in cui sono stati trovati diversi testi, tra cui il Vangelo di Tommaso che molti hanno ritenuto un “quinto vangelo”. Facciamo un po’ di ordine.
È un corso di Teologia fondamentale
5/6/7 marzo 2024 ore 9 e ore 21
La Chiesa che faremo – Parrocchia S.Giovanni Battista, Orbassano (TO)
8 marzo 2024 ore 21
Dio c’è ed è bellissimo. Una quaresima alternativa – Teatro parrocchia S. Giuseppe, Chiavelli – Palermo
9 marzo 2024 ore 21
Cristo è risorto! Oggi è ancora un valore? – Santuario dello Spirito Santo, Gangi (PA)
10 marzo 2024 ore 16.45
Genitori e figli: una relazione da costruire – Parrocchia Maria SS. Mediatrice, Palermo
La vicenda di Giobbe è quella di un uomo che all’improvviso, dopo una vita vissuta nella fedeltà a Dio e ai suoi precetti, è colpito da una serie di disastri e calamità che lo spogliano di tutto: dei suoi amati figli e delle sue ingenti proprietà. Per ultimo, anche la sua salute viene minata da una malattia che gli procura dolore persistente in tutto il corpo. Giobbe accetta l’inspiegabile cumulo di sofferenza senza ribellarsi a Dio. Criticato aspramente dalla moglie per tale atteggiamento, riceve infine la visita di tre amici che cercano di aiutarlo a comprendere il motivo e il senso di ciò che gli è accaduto. Al di sopra della
vicenda che si svolge sulla terra, il prologo del libro presenta una scena che ha luogo nel cielo: Satana chiede a Dio di sottoporre a una prova la fedeltà di Giobbe, che egli insinua essere fittizia e interessata. Togliendogli tutto ciò che è per Giobbe fonte di felicità, afferma Satana, si vedrà se la sua fede e la sua devozione a Dio sono autentiche e sincere. In questo modo il libro di Giobbe, nel suo prologo, sembra voler tranquillizzare il lettore: la sofferenza innocente non ha Dio come causa; l’origine del male che affligge il giusto non è Dio, ma l’invidia del demonio. Questa spiegazione, tuttavia, non rende ragione del perché Dio non eviti, potendolo fare, una simile ingiustizia. La domanda sul male resta e Giobbe
la eleverà a Dio con tutte le sue forze, nei capitoli centrali del libro. Egli si ritiene innocente e giusto, sente che a lui non si può applicare ciò che la sapienza tradizionale indica come “legge della retribuzione”, secondo la quale l’uomo che opera il bene riceve il bene, mentre quello che opera il male riceverà un giusto castigo. Una piccola introduzione.
È un corso di Sacra Scrittura
È uno dei Santi più amati e venerati della cristianità. La Basilica di Padova, dove si trovano le sue spoglie mortali, è meta ogni anno di milioni di pellegrini provenienti da ogni parte del mondo. Nel 1946 Pio XII lo ha proclamato Dottore della Chiesa. È patrono di poveri e affamati. Il suo emblema è il giglio bianco con il quale viene raffigurato. I suoi miracoli in vita e dopo la morte hanno ispirato molti artisti fra cui Tiziano, che ha dipinto il ciclo dei Miracoli di sant’Antonio da Padova nella Scuola del Santo a Padova, e Donatello. Antonio fu canonizzato l’anno seguente la sua morte dal papa Gregorio IX. Solo che, sant’Antonio di Padova… è di Lisbona! La sua è una storia straordinaria. Nel 2005 la nazione belga ha designato Padre Damiano come “il più grande belga di tutti i tempi”. Ma chi era quest’uomo e quali sono le ragioni per cui è stato designato con un’onorificenza così alta? Il 19 marzo 1864 arrivò a Honolulu. Lì fu ordinato sacerdote poco dopo nella Cattedrale di Nostra Signora della Pace. Servì in diverse parrocchie dell’isola di Oahu mentre il regno soffriva una crisi sanitaria. I nativi hawaiani erano afflitti da malattie portate inavvertitamente dai commercianti europei. Migliaia di persone morirono di influenza e sifilide e di altre malattie che non avevano mai colpito gli hawaiani. Tra queste c’era anche
la piaga della lebbra, che minacciava di diventare epidemica. Temendo la diffusione di questa malattia incurabile, il re Kamehameha IV separò i lebbrosi dal regno inviandoli su un’isola remota, Molokai. E proprio a Molokai Padre Damiano vivrà la sua intera vita fino a morire di lebbra. Un testimone da vertigine.
È un corso sui Santi