Caffè Teologico | LA FEDE DEI GIOVANI
con PAOLA BIGNARDI
Riprendiamo con questa domenica Caffè teologico con un ospite di eccezione: Paola Bignardi pedagogista che da anni si occupa di indagare il rapporto fra fede e giovani per la fondazione Toniolo di Milano. Il suo è un punto di vista oggettivo, appassionato, e piuttosto destabilizzante rispetto alle nostre pastorali e i nostri pregiudizi sui giovani.
Con inattesa modernità, la stessa che abbiamo già notato negli altri episodi di cui finora ci siamo occupati, scopriamo in questo racconto alcuni tratti della fragilità del maschile e del femminile, alcune ombre che dobbiamo avere il coraggio di riconoscere e di affrontare.
È forte come Sansone! I racconti biblici influenzano il nostro linguaggio, anche se abbiamo perso la memoria precisa degli eventi che narrano. Sansone è un forzuto, e su questo ci siamo, e forse i più arguti ricordano anche un modo di dire inquietante: muoia Sansone con tutti i filistei!, per indicare un’azione che causa grande danno al nemico portando nel contempo alla morte colui che la compie. Le vicissitudini di Sansone ci interessano, nel nostro caso, per la sua burrascosa e ingannevole relazione d’amore con una donna filistea: Dalila. Un rapporto che ci permette ancora di approfondire il tema dell’inganno all’interno della coppia e del pericoloso gioco della seduzione. La loro vicenda è narrata
nel libro dei Giudici, uno dei meno conosciuti della Bibbia. Con inattesa modernità, la stessa che abbiamo già notato negli altri episodi di cui finora ci siamo occupati, scopriamo in questo racconto alcuni tratti della fragilità del maschile e del femminile, alcune ombre che dobbiamo avere il coraggio di riconoscere e di affrontare. L’autore del libro dei Giudici lascia intendere che i figli di Adamo amano essere corteggiati e prendere in giro le donne, che sono dei vanitosi e dei superficiali. Ma dice anche che le figlie di Eva seguono gli uomini potenti, usano la loro bellezza per secondi fini e che non sopportano di essere
umiliate. Vero e terribile.
È un tema di Coppie della Bibbia.
Come nasce il Giubileo? Dove? Quali sono le sue radici bibliche? Come si svolge? E, soprattutto, qual è la sua finalità? Termini come indulgenza, pellegrinaggio vanno forse approfonditi e sviluppati per capire la portata di quanto facciamo. Infine: è necessario andare a Roma per celebrarlo?
Durante l’ormai imminente prossimo Natale si aprirà in san Pietro la porta santa, la porta che si spalanca solo per l’anno giubilare, una volta ogni venticinque anni, oppure, in casi particolari, per eventi specifici e particolari (l’anno della misericordia, l’ultimo, il 2033, anno della redenzione, per gli anni a venire). Un anno di grazia, di misericordia, di conversione, di ripensamento, di perdono. Ma come nasce il Giubileo? Dove? Quali sono le sue radici bibliche? Come si svolge? E, soprattutto, qual è la sua finalità? Termini come indulgenza, pellegrinaggio vanno forse approfonditi e sviluppati per capire la portata di quanto facciamo. E poi, affrontiamo alcune faccende pratiche: è necessario andare a Roma per celebrarlo? E, domanda birichina, al di là dell’enorme flusso di pellegrini che affluiranno a Roma (si calcolano 35 milioni di persone), cambierà qualcosa nelle nostre vite concrete e nelle nostre (sgaruppate) pastorali? Il tema di questo Giubileo, la speranza non delude, è quanto mai da approfondire in un tempo di scoraggiamento e fatica del mondo e della Chiesa come il nostro.
È un corso di Temi di vita.
Il messaggio del Natale è che Dio viene per farsi riconoscere dai poveri, e proprio i poveri vivono il Natale come il peggior giorno dell’anno? Come minimo abbiamo un problema di comunicazione, noi cattolici! Riprendiamoci il Natale, allora.
Natale mi ha portato anche, negli ultimi anni, la crescente consapevolezza di quanto dolore susciti quel momento nella vita di troppe persone. Il clima natalizio, le luminarie, le immagini pubblicitarie rassicuranti, la tradizione del pranzo con la famiglia… Tutte queste belle cose suscitano, in chi sta soffrendo, una pena indicibile, un vero e proprio strazio, una catastrofe interiore. Per chi è solo, per chi ha subito un lutto, per chi vive una situazione famigliare problematica, per chi è ammalato o in carcere, per chi ha un temperamento ombroso, il clima natalizio è insopportabile e spera solo che Natale finisca il prima possibile. Quante volte mi è successo, nel pomeriggio del giorno di Natale,
di fare qualche telefonata a persone che sapevo sole e che, alle cinque del pomeriggio, mi confessavano di non avere ricevuto nessun augurio, nessuna telefonata, nessun regalo! Quanto mi ha colpito e ferito sapere dal cappellano del carcere che sotto Natale raddoppiamo i tentativi di suicidio da parte dei carcerati! Mi sono prima commosso, poi indignato, infine arrabbiato con me
stesso, con tutti, con noi cristiani sbiaditi del cavolo! Il messaggio del Natale è che Dio viene per farsi riconoscere dai poveri, e proprio i poveri vivono il Natale come il peggior giorno dell’anno? Come minimo abbiamo un problema di comunicazione, noi cattolici! Riprendiamoci il Natale, allora.
È un corso di Sacra Scrittura.
Ritiro mensile
Piergiorgio Frassati e Carlo Acutis. Due santi che hanno in comune l’essere giovani, laici, inseriti nel loro contesto, entrambi studenti e che verranno canonizzati durante il Giubileo degli adolescenti e dei giovani.
Continuiamo la conoscenza dei santi, noi che siamo concittadini dei santi e famigliari di Dio. Lasciamo per qualche tempo la scelta di parlare di donne per concentrarci su due credenti che saranno i sicuri protagonisti del prossimo Giubileo: Piergiorgio Frassati e Carlo Acutis. Due santi che hanno in comune l’essere giovani, laici, inseriti nel loro contesto, entrambi studenti. Il primo vissuto nei primi decenni del Novecento, laico dell’Azione Cattolico, figlio del fondatore del quotidiano torinese La Stampa, borghese, appassionato della vita e della montagna, coltiva un lato sconosciuto ai suoi: l’amore per i poveri. Proprio visitando i poveri nei tuguri malsani di Torino contrarrà una malattia che lo
porterà alla morte in poche ore. Carlo, adolescente vissuto nell’ultimo ventennio del secolo scorso, vive la sua fede con schiettezza, gioia, molto legato all’eucarestia e consapevole dell’importanza del diffondere la Parola anche attraverso i nuovo strumenti offerti dalla rete. Due grandi santi che ci aiutano a rispondere alla domanda su come portare l’annuncio ai più giovani e che verranno canonizzati durante il Giubileo degli adolescenti e dei giovani.
È un tema di santi.
Ritiro mensile
È la prima lettera scritta da Paolo ad una sua comunità. Anzi: è il primo scritto del Nuovo Testamento, antecedente ai Vangeli. Una fotografia in presa diretta di quella che era la nascita di una comunità.
Un giorno dell’anno 51, i cristiani di Tessalonica, riuniti per la liturgia, stavano per ascoltare per la prima volta la lettura di una lettera di Paolo, che scriveva loro da Corinto.
Alcuni mesi prima, Paolo aveva lasciato Tessalonica sotto la pressione dell’agitazione causata dalla sua predicazione in ambiente giudaico (At 17,5-10) e doveva avere la sensazione che la sua opera in questa città fosse rimasta incompiuta. Dopo le rapide soste a Berea e Atene, si era stabilito a Corinto, presso Priscilla e Aquila. Una lettera è nient’altro che un rinnovato contatto con il destinatario, il seguito di una conversazione.
Quando Paolo scrive, egli desidera prolungare la sua predicazione presso i fedeli che ha conquistato a Cristo. Così una lettera apostolica é un documento ufficiale inviato da uno o più apostoli a tutta una comunità ecclesiale stabilita in una città. Paolo, con i suoi compagni di apostolato, scrive ai cristiani delle città dove egli ha fondato delle Chiese.
È un corso di Sacra Scrittura.