Diciottesima domenica per annum B

Es 16,2-4.12-15/ Ef 4,17.20-24/ Gv 6,24-35

Fame

È l’inizio della fine.

Non lo sa Gesù, tenero, ma la moltiplicazione dei pani e dei pesci segna il declino della sua popolarità. Ma anche, come vedremo più avanti, motiverà la decisione, da parte sua, di cambiare strategia pastorale: non si rivolgerà più alle folle ma al gruppo dei discepoli, agli intimi.

Il Maestro pensava, sperava, che la gente fosse pronta al salto di qualità. Così come sperava che i suoi avessero superato la più impegnativa delle prove, quella della compassione.

Entrambi falliranno.

La folla: manipolando e stravolgendo il chiaro messaggio sotteso al miracolo.

I discepoli che, nel vangelo di Marco, vogliono che ciascuno se ne torni casa.

Gesù, davanti alla folla, davanti alla missione impossibile di trovare pane a sufficienza per tutti, davanti alla pressione dei problemi concreti e reali che anche noi dobbiamo affrontare, propone la soluzione: imitare il gesto ingenuo e profetico dell’adolescente che mette in gioco la merenda.

Il miracolo della condivisione, del mettersi in gioco senza attendere che altri facciano al posto nostro. La gente ha capito l’esatto contrario: ecco un Dio che ci sfama gratuitamente.

Povero Gesù.

Poveri noi. […]

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