Questa racconta il profeta Sofonia al popolo in esilio. Non è felice perché il popolo soffre, ma perché sa che lo ricondurrà a Gerusalemme.
Dio è felice. Di creare, di amare, di esistere, di salvare, di essere.
Dio è felice, perché ha deciso di intervenire, di forzare la mano anche se si era preso l’impegno di restare nascosto, defilato, perché l’Amore non può che lasciarci liberi.
Dio è felice perché viene, perché nasce, perché libera, perché motiva. È un Dio felice quello che aspettiamo. Un Dio che porta felicità quando meno ce la aspettiamo.
Dio è felice e noi con lui.
Nella Bibbia si usano più di venticinque termini per descrivere la felicità. Così, per ricordare a noi cattolici spesso depressi e dolenti che la fede ha a che fare con la gioia.
Paolo scrive ai cristiani di Filippi: è vero, ci sono fatiche, ci si lascia cadere le braccia vedendo le tante contraddizioni che viviamo, siamo continuamente travolti da mille notizie che ci scoraggiano. Ma se Dio è vicino, scrive Paolo, nulla ci può veramente spegnere, angustiare, allontanare. Da lui.
E questo Avvento, ancora segnato dalla paura, dall’incertezza del futuro, dall’insofferenza sociale, dalla dilagante crisi nelle nostre comunità cristiane, ha proprio questa finalità: far dimorare il nostro cuore in Dio, alzare lo sguardo, immergerci nelle profondità dell’oceano, abbandonando la superficie scossa dalla tempesta.
Avvento è questo: tornare a credere che Dio è felice e che ci rende felici. […]
Commento al Vangelo del 12 Dicembre 2021
Terza domenica di Avvento, anno di Luca
Sof 3,14-18/Fil 4,4-7/Lc 3,10-18
Il Dio felice rende felici
Dio è felice.
Questa racconta il profeta Sofonia al popolo in esilio. Non è felice perché il popolo soffre, ma perché sa che lo ricondurrà a Gerusalemme.
Dio è felice. Di creare, di amare, di esistere, di salvare, di essere.
Dio è felice, perché ha deciso di intervenire, di forzare la mano anche se si era preso l’impegno di restare nascosto, defilato, perché l’Amore non può che lasciarci liberi.
Dio è felice perché viene, perché nasce, perché libera, perché motiva. È un Dio felice quello che aspettiamo. Un Dio che porta felicità quando meno ce la aspettiamo.
Dio è felice e noi con lui.
Nella Bibbia si usano più di venticinque termini per descrivere la felicità. Così, per ricordare a noi cattolici spesso depressi e dolenti che la fede ha a che fare con la gioia.
Paolo scrive ai cristiani di Filippi: è vero, ci sono fatiche, ci si lascia cadere le braccia vedendo le tante contraddizioni che viviamo, siamo continuamente travolti da mille notizie che ci scoraggiano. Ma se Dio è vicino, scrive Paolo, nulla ci può veramente spegnere, angustiare, allontanare. Da lui.
E questo Avvento, ancora segnato dalla paura, dall’incertezza del futuro, dall’insofferenza sociale, dalla dilagante crisi nelle nostre comunità cristiane, ha proprio questa finalità: far dimorare il nostro cuore in Dio, alzare lo sguardo, immergerci nelle profondità dell’oceano, abbandonando la superficie scossa dalla tempesta.
Avvento è questo: tornare a credere che Dio è felice e che ci rende felici. […]
CONTINUA A LEGGERE IL COMMENTO SU PAOLOCURTAZ.IT
Sostienici!
Il tuo 5×1000: scrivi 97715480014
Un’offerta: Associazione Zaccheo, fraz, Viseran 59, 11020 Gressan, iban: IT49O0858736440000020112195, BCC valdostana – Conto corrente postale 97359103
Paypal: http://www.tiraccontolaparola.it/sostienici/