Sesta domenica durante l’anno

Sir 15,16-21/ 1Cor 2,6-10/ Mt 5,20-22.27-28.33-34.37

Sorpassi

La mia vita ha il sapore agrodolce del Vangelo, soprattutto in questa stagione di sofferenza fisica.

E la Parola illumina i passi del mio cammino, sì.

So di appartenere al Signore, so di averlo seguito lasciando le reti, non tutte, a dire il vero, e a volte mi inciampo.

Sono diventato pescatore di umanità. Anzitutto in me stesso. Innamorandomi perdutamente della vita che mi è stata donata. E del mistero che si nasconde dentro questa vita.

So bene, come scrive Ben Sirach oggi, che davanti a me ho acqua e fuoco.

So bene che la vita di fede non è fatta solo di gesti etici, né tantomeno seguire una morale. Non più di quanto chi si ama è portato a rispettare l’amore che prova per la persona amata. Ma so anche che non c’è nulla di più lontano dal Vangelo dell’intransigenza. Della regola. E dell’ossessione della coerenza.

So dove cercare la felicità, meditando le Beatitudini, vivendole, nella piena consapevolezza del mio limite. Ma nella sconfinata proporzione del mio desiderio profondo e intimo.

Dell’anima che fa breccia in ogni azione. In ogni pensiero.

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