1. LEGGI IL BRANO DEL VANGELO – Mt 25, 1-13

    XXXII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

    Mt 25, 1-13
    Dal Vangelo secondo  Matteo

    1Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. 2Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; 3le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; 4le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. 5Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. 6A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. 7Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. 8Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. 9Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. 10Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. 11Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. 12Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. 13Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora.

    C: Parola del Signore.
    A: Lode a Te o Cristo.

    • 12 Novembre  – 18 Novembre 2017
    • Tempo Ordinario XXXII
    • Colore Verde
    • Lezionario: Ciclo A
    • Salterio: sett. 4

    Fonte: LaSacraBibbia.net

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  3. ASCOLTA L’AUDIO

Restiamo accesi

È faticosa, la vita. E, talora, incomprensibile, oscura.

Abbiamo l’impressione di vagare nelle tenebre, di brancolare nel buio.

Ma ci sono anime che osano.

Che escono nelle tenebre e le sfidano tenendo in mano una piccola luce.

Insignificante, rispetto alla massa cupa e spessa del buio che sovrasta.

Eppure quella fiammella squarcia le tenebre, le obbliga ad arretrare, le ammorbidisce e dona misura e dimensione ad ogni notte.

Ci sono persone che passano la vita a maledire l’oscurità, altre che preferiscono accendere un fiammifero.

Come le ragazze della parabola di oggi.

Attendiamo

La buona notizia che la Parola ci consegna è che non siamo condannati a vagare nel nulla.

Se accendiamo la lampada e sfidiamo l’ombra è perché viene lo Sposo.

Questo mondo, la mia vita, la realtà, la quotidianità che tanto mi affascina e mi affatica è in attesa di uno Sposo. Un Salvatore, un Amante, un Amato. Il Signore.

Allora anche la notte più fitta diventa la scena che sta per accogliere il veniente.

Abbiamo appena celebrato la dolente memoria dei nostri fratelli defunti, illuminata, il giorno prima, dalla grande festa della santità che Dio riversa sui suoi figli. Non sono morti, i nostri defunti, ma altrove a continuare il loro percorso di conoscenza, di liberazione, di semplificazione, di guarigione definitiva. Anch’essi in attesa.

La vita è attesa. Non di una condanna, non di un verdetto nefasto.

Di una festa di nozze.

Attendiamo il ritorno nella gloria del Signore Gesù. E chiediamo, ora, di prendere consapevolezza di chi siamo noi, di chi è lui, di cos’è la vita.

È buia, la notte, ma ci sono anime leggere che la sfidano andando incontro allo Sposo.

Ardimenti

Sfidano la notte, le ragazze. Sfidano il sonno che appesantisce le nostre anime, così indaffarate a farsi spazio nel caos cui abbiamo ridotto le nostre vite oberate. Sfidano le convenzioni di chi dice che non c’è nessuno Sposo da attendere e che uno Sposo non può essere così idiota da presentarsi nel cuore della notte.

Ma può accadere di assopirsi, di stancarsi, di scoraggiarsi. Accade anche agli apostoli al Getsemani. Accade anche ai migliori. Troppa stanchezza, troppo dolore, troppa fatica, e si lasciano i remi, e prevale lo sconforto. L’anima si assopisce.

Allora, Dio lo conceda, arriva un grido.

Un gallo che canta. L’eccitazione dei soldati inviati ad arrestare Gesù. Uno sconosciuto che ha intravvisto nella notte la venuta dello Sposo. Un grido, una Parola, un segno che ci scuote, ci toglie al sonno.

Osano, le ragazze, prendono la lampada, escono. Ma ad alcune manca l’olio.

La durezza della risposta di cinque fra loro ci lascia perplessi. Ma hanno ragione: se dividessero il loro olio mancherebbe a tutte. Considerazione dura ma vera, sgradevole ma onesta.

Cos’è, quell’olio?

La parabola non lo dice.

Ma brucia. Qualcosa che brucia e fa luce. Per tenere la lampada accesa nella notte dobbiamo ardere.

Desiderio. Curiosità. Inquietudine. Emozione. Amore. Passione.

Solo le anime ardenti osano sfidare la notte.

E ciò che siamo è unico e non può essere facilmente condiviso. Come si potrebbe?

Possiamo seguire un guru, possiamo frequentare una parrocchia, un gruppo di amici credenti convincenti. Ma, alla fine, solo io posso sapere e decidere se alimentare la lampada.

Sono solo di fronte a Dio. Io e lui. Faccia a faccia. Cuore a cuore.

Durezze

Le ragazze sprovvedute riescono comunque a rimettersi in marcia, trovano dell’olio, riaccendono passione e desiderio. Ma è troppo tardi, la porta è chiusa. Colui che dice di stare alla porta ad attendere qualcuno che apra, inaspettatamente, non apre alle ragazze che insistono.

Non è per ripicca, non per vendetta, Dio non è duro o crudele.

È una legge della vita: ci sono occasioni che non si ripetono, momenti unici.

Nelle relazioni, negli affetti, nella fede.

Se aspetti il momento passa. Se cincischi o tentenni, si svuota.

Quel bacio che avrebbe rivelato l’amore che hai per quella persona, se non lo dai lo perdi per sempre. E, a volta, perdi anche la persona che ami.

Quando avrò più tempo mi occuperò delle cose di Dio.

Se solo riuscissi a organizzarmi meglio!

Coltiverei volentieri la mia anima, ma ora proprio non ho la testa.

Non basta recuperare l’olio del desiderio, riaccendere la lampada, avventurarsi nella tenebra.

La strada che devo percorrere è tanta e rischio di non esserci.

Dicevamo qualche domenica fa: cosa ho di meglio da fare oggi dell’essere felice? Dello scrutare? Dell’osare? Dell’attendere un Amante?

Restiamo accesi.

Conferenze di Paolo Curtaz

  1. Giugliano 16/11 ore 20,15 Abramo, Giuseppe. # Muoviti! Scuola dei fratelli Maristi
  2. Napoli 17/11 ore 20 Le parabole che aiutano a vivere Buon Pastore, via delle Legioni, Fuorigrotta
  3. Trieste 18/11 ore 20  “La Chiesa come la sognava Gesù  e come oggi potrebbe essere” Nostra signora di Lourdes, via Monte Mangart
  4. Como 21/11 ore 20,45 Le parabole che aiutano a vivere Teatro Magnolia, Dongo
  5. Torino 01/12 ore 21 Le parabole che aiutano a vivere Via Ulzio 18, Collegno
One Response to Commento al Vangelo del 12 Novembre 2017 – Restiamo accesi
  1. Buon giorno , mi chiamo Nicoletta , sono di una comunità parrocchiale che hai incontrato un annetto fa, Roverbella. Grazie per il servizio che fai ! Ascoltando il tuo commento al Vangelo di domani 12 novembre resto perplessa sulla conclusione : Dio fa quel che può … possiamo restare irraggiungibili a Dio… Ma a Dio non è tutto possibile? Il nostro no limita Dio? Da Genesi in poi si parla di questo ma lo stesso resta per me un nodo importante. Buona domenica !


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