Ventinovesima domenica durante l’anno

Es 17,8-13/ 2Tm 3,14-4,2/ Lc 18,1-8

Come un piolo

 

Figlio mio, tu rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente.

Così Paolo parla a Timoteo, cui ha affidato una delle nascenti comunità.

È affaticato Timoteo, è preso fra mille fuochi, fra mille esigenze.

E Paolo gli indica il percorso: deve tenere duro, tornare a meditare la Parola annunciata, esortare in ogni modo. 

Oggi forse scriverebbe le stesse parole.

Alle nostre comunità che si assottigliano, che devono fare i conti con le nuove (fragili) soluzioni pastorali, che fanno i conti con una mentalità mondana che corrode la vita bella del Vangelo, che sbandano davanti alla modernità che chiede idee nuove, parole nuove per dire lo stesso Dio.

Ai nostri cuori che fremono, spaventati dalla crisi, dai venti di guerra, passando da una paura all’altra.

Tu rimani saldo in quello che hai imparato, ripete a noi discepoli.

Rimani saldo come un piolo conficcato nel terreno. Un piolo infiammato che fa luce.

E scriverebbe le stesse parole ai tanti preti stanchi, strattonati da mille impegni, svuotati finanche, arresi ad una pastorale sempre più di conservazione. Preti belli, che amano il loro Signore e che, pure, vedono intorno a loro un modello di organizzazione che sta implodendo, velocemente, e che faticano a custodire il loro cuore nell’abbraccio del Signore.

Tu rimani saldo in quello che hai imparato, ripete ai fratelli preti.

È un tempo difficile e prezioso, quello che stiamo vivendo.

In cui sentiamo il bisogno di qualcuno che, sul monte, preghi per noi che combattiamo interiormente con i mille amaleciti. E se siamo uomini e donne di preghiera sentiamo le mani che pesano.

Eppure, amici, questo tempo è di grazia.

Perché Dio fa nuove tutte le cose. […]

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