Ventinovesima domenica durante l’anno

Is 53,2.3.10-11/Eb 4,14-16/ Mc 10, 35-45

Gloria o luce

Gesù scende verso Gerico.

Dalla professione di fede di Pietro, a Cesarea di Filippo, sono passati pochi giorni.

E il lettore del Vangelo di Marco, ora, ha finalmente una risposta alla sua domanda riguardo alla vera identità di Gesù.

Il Cristo.

Ora, dal punto più a settentrione di Israele, Gesù scende a sud, anche fisicamente.

Segue il percorso del Giordano che sprofonda nella faglia fino a raggiungere Gerico, quasi trecento metri sotto il livello del mare. È l’immagine plastica di quello che Gesù, riconosciuto Cristo, ha detto di sé: è venuto per condividere, per farsi povero fra i poveri, ultimo fra gli ultimi.

Una kenosi, una spoliazione, un annientamento.

Buffo: noi sgomitiamo e sbraitiamo per brandelli di popolarità, Dio, invece, si abbassa.

E, scendendo, Marco pone al lettore una seconda domanda: chi è in grado di seguire questo Maestro? Chi è il vero discepolo?

Non il giovane ricco, troppo legato ai suoi beni e alla sua brillante vita interiore.

E nemmeno gli apostoli.

Ahia. […]

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