Ventunesima domenica durante l’anno

Is 66,18-21/Eb 12,5-7;11-13/ Lc 13,22-30

Porte 

Gesù sta salendo a Gerusalemme con fare deciso, determinato. Ha indurito il suo volto.

Sa bene che nella città che uccide i profeti ci sarà la resa dei conti.

Ma non vi sale imbronciato, incattivito, non fa la vittima, come a volte facciamo noi.

Non mette se stesso al centro anche se per lui è un momento difficile. Anzi.

Salendo predica per i villaggi, si ferma, annuncia, guarisce.

Ama.

È venuto a portare il fuoco. E continua a lanciare scintille sperando che prima o poi attecchiscano.

Non è un grande riformatore, non è un innovatore, non vuole essere scambiato per un guaritore, un santone, un guru.

Lui per primo brucia. Arde d’amore. 

Di passione per il Padre, di desiderio, di anima.

Perciò non può capire.

Non può capire quel tale che viene per essere rassicurato.

Che viene per essere applaudito, per vedere il suo nome scritto nella lista dei bravi ragazzi.

Sono pochi quelli che si salvano?

Gli altri, ovvio. Non io.

Idiota. […]

CONTINUA A LEGGERE IL COMMENTO SU PAOLOCURTAZ.IT