Diciassettesima domenica durante l’anno

Gn 18,20-21.23-32/Col 2,12-14/Lc 11,1-13

Dalle preghiere alla preghiera

Il salto lo facciamo quando scopriamo di avere un’anima. E assecondando la nostra anima impariamo a dialogare con Dio. un Dio sconosciuto, inizialmente, (e ci sembra di essere un po’ scemi a parlare con uno che ancora non sai se esiste), salvo poi scoprire, lentamente, che quel dialogo ci porta altrove, in un mondo sconosciuto.

Ci si avvicina alla fede per sentito dire, poi, passo passo, si fa esperienza del Dio di Gesù e ci si scopre amati e capaci di amare.

Ci si scopre agapetoi, amati.

È uno sguardo lieve, sottile, libero, puro, quello che scopriamo in noi.

Vieni generato ad una vita nuova. 

Tu rimani lo stesso e così la tua vita, ma il tuo cuore e il tuo sguardo cambiano, si fanno profondi, vedi oltre l’orizzonte.

Oltre il caos, le paure, le angosce, i luoghi comuni. Vedi il disegno nascosto nei secoli.

Quando, finalmente, lasciati perdere i tanti pregiudizi, le cose che crediamo di credere, ci apriamo all’ascolto vero del messaggio evangelico. E, dopo avere seguito il Signore, dopo esserci seduti anche noi ad ascoltare la sua Parola, arriva un tempo in cui chiediamo, come fanno i discepoli: Maestro, insegnaci a pregare.

Non chiedono: insegnaci delle preghiere. 

Quelle le sanno, come noi, brevi formule mandate a memoria. Ma quello che Gesù fa è altro.

Nuovo. Intenso. Vero. 

Un vero e proprio incontro. […]

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