Trentunesima domenica durante l’anno

Dt 6,2-6/Eb 7,23-28/Mc 12,28-34

Sappiti amato

È saggio, lo scriba, e rispettoso.

Riconosce in Gesù un rabbì. Chiede consiglio. Aspetta una risposta.

Non tende trappole, non litiga, non baruffa.

Non fa come i tanti che hanno cercato in tutti i modi di bloccare il falegname che si è preso per profeta. Non vuole fare sfoggio di cultura.

Non si barrica dietro al ruolo, dietro alla sua conoscenza. È uno scriba, sa leggere e scrivere e, soprattutto, sa interpretare le Scritture secondo le mille sfumature dei rabbini del passato e contemporanei. Potrebbe giocare con questo paesano del Nord, con questo provincialotto improvvisatosi rabbino. Non lo fa.

Va oltre. 

Non è sufficiente avere studiato tanto per conoscere Dio. Non basta sfoggiare titoli infiniti per essere creduti. Credenti credibili.

Lo scriba riconosce in Gesù una Presenza, un carisma, una verità che va oltre gli schemi, le convenzioni religiose, i pregiudizi (anche quelli santi).

E tutto ciò avviene a Gerusalemme, durante l’ultima, tragica, settimana di vita del Signore.

Almeno qualche gioia… […]

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