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Giu
19
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Marco: la giornata dl Messia (Mc 1,21-45) @ On Line
Giu 19@9:00 pm–10:00 pm
Marco: la giornata dl Messia (Mc 1,21-45) @ On Line

Partiamo dal primo Vangelo e dal primo capitolo, per seguire la giornata “tipo” del Maestro. Il primo miracolo di Gesù in Marco mette i brividi. Gesù libera un indemoniato, abituale frequentatore della sinagoga.

In diretta Lunedì 19 Giugno 2023 ore 21:00

Iniziamo una nuova sezione, prendendo alcune pagine scelte dei Vangeli, per aiutarvi a fare una lettura orante della Parola. E partiamo dal primo Vangelo e dal primo capitolo, per seguire la giornata “tipo” del Maestro. Il primo miracolo di Gesù in Marco mette i brividi. Gesù libera un indemoniato, abituale frequentatore della sinagoga… Nessuno si è mai accorto di nulla: all’apparenza è un buon credente, un pio devoto. In realtà, quando Gesù lo obbliga a smascherarsi, rivela chi egli è. La sua è una fede demoniaca: conosce le cose della fede ma pensa che Dio sia un concorrente, un avversario venuto per rovinare la vita agli uomini. Quanti ne conosco di cristiani così! Molti “indemoniati” ancora oggi frequentano le nostre comunità e il nostro modo di pensare, spesso è “demoniaco” nel senso che non proviene da Dio. Marco sta scrivendo alla sua comunità e ammonisce: la prima conversione da fare, il primo miracolo da compiere riguarda proprio noi, proprio coloro che abitualmente frequentano il tempio. Chiediamo al Signore, oggi, di vivere sempre una fede autentica in cui Dio, alleato dell’uomo, diventa il punto di riferimento per l’agire concreto del quotidiano.

È un corso di Sacra Scrittura

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Set
12
Mar
Webinar – Diventare discepoli: Mosè @ On Line
Set 12@9:00 pm–10:00 pm
Webinar - Diventare discepoli: Mosè @ On Line

Si è messo il cuore in pace, Mosè. Forse. È irrisolto, Mosè. Sa cosa non è. Sa chi non è. Non è un madianita, come sua moglie e il suo accogliente suocero. Non è un egiziano, ora che Faraone ha emesso una sentenza di morte nei suoi confronti. Non è un ebreo, visto che i suoi fratelli lo hanno allontanato. Ed è allora che Dio lo chiama.

Supera il deserto per portare al pascolo il gregge di suo suocero. Il terreno è arido e bisogna percorrere molta strada per trovare di che brucare, certo. Ma voglio leggere in questo dettaglio anche un moto dell’anima. In qualche modo, per Mosè, diventare pastore, occuparsi di animali miti come le pecore, tornare alla terra, alla concretezza, all’odore aspro delle bestie dissipa la nebbia del suo cuore. Dedicare del tempo al lavoro manuale e sudare e stancarsi fisicamente è l’unica strada per riscoprire i nostri confini e liberare la mente dai troppo pensieri, vero. I rabbini osano ancora di più e immaginano un Mosè pastore che cerca un agnello sfuggito al gregge per dissetarsi. Una volta trovatolo se lo carica sulle spalle. Dio, vedendo la sua compassione, capisce che Mosè è la persona giusta per liberare il popolo. Un uomo che ha compassione. È in quel momento che accade

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