La gioia cristiana è una tristezza superata. Con questa certezza rileggiamo i Vangeli delle
resurrezione e delle apparizioni del risorto per attuare una sorta di percorso di conversione
alla Pasqua.
Paolo Curtaz
Togliere dalla Scrittura gli angeli significa cancellare gran parte dei testi, perciò proviamo ad avere un approccio biblico a questo tema, con ricadute concrete nella nostra visione di Dio e della nostra vita.
Esistono gli angeli, e anche gli arcangeli. Anche se fanno arricciare il naso alla nostra società che si appella alla scienza a giorni alterni, che si pensa disincantata ed adulta rifiutando la favola del cristianesimo salvo poi appendersi agli oroscopi e consultare i maghi. Esistono, la Bibbia ne parla diffusamente, perché non tutto ciò che esiste appare ai nostri occhi. Ci siamo noi, che abitiamo un corpo, ed esistono puri spiriti creati da Dio e che interagiscono, a saperli riconoscere, nelle nostre vite. Spiriti di luce che Dio ci mette accanto per proteggerci, per orientarci, per accompagnarci. E, secondo la riflessione biblica e quella apocrifa, ci sono degli ordini, delle strutture fra gli angeli. E fra questi riconosciamo tre “super” angeli: Gabriele che annuncia, Raffaele che accompagna e guarisce, Michele che combatte e protegge. Rendiamo loro onore, facciamoli entrare nelle nostre vite, accogliamo questo grandioso dono di Dio. Togliere dalla Scrittura gli angeli significa cancellare gran parte dei testi, perciò proviamo ad avere un approccio biblico a questo tema, con ricadute concrete nella nostra visione di Dio e della nostra vita. Senza finire nel delirio contemporaneo di una devozione agli angeli “entità” senza credere in Dio,
vogliamo capire per crescere nella vita di fede.
È un corso di Spiritualità
Acquista il corsoIl peccato esiste, certo, ed è male perché fa del male, perché distrugge. Ma il cristianesimo (quello bello e sano) non è fondato sul peccato (amartiocentrico) ma sul perdono e la grazia!
Torniamo ancora a riflettere su questo tema che vi è molto caro e che ancora crea tanta confusione nella concretezza delle nostre vite. Esiste il peccato? Molti sostengono di no, che è un retaggio del passato, usato per tenere sotto controllo le masse. È vero: la Scrittura non parla esplicitamente di “peccato originale” eppure riflette sulla ragione del male, sul libero arbitrio, sulla retribuzione della colpa.
Dobbiamo cancellare tutto?
Convincerci che è tutto semplice, magnifico, solare?
E se l’uomo usa male la sua libertà allora cosa diventa?
E può salvarsi dalla sua ombra?
Un percorso difficile, fatto di sfumature e che, concretamente, nella Storia si è declinato in mille modi, non sempre con risultati felici. Il peccato esiste, certo, ed è male perché fa del male, perché distrugge. Ma il cristianesimo (quello bello e sano) non è fondato sul peccato (amartiocentrico) ma sul perdono e la grazia! Riflettiamo, allora, per capire cosa è peccato, cosa lo distingue dal terribile e distruttivo senso di colpa, cosa è il perdono e come siamo chiamati a viverlo.
È un corso di Teologia Fondamentale