Prima domenica di Avvento, anno di Luca

Ger 33,14-16/salmo 24/1Ts 3,12-4,2/ Lc 21,25-28.34-36

Alza lo sguardo

Non stiamo precipitando nel baratro anche se gli astri di questo mondo urlano, minacciano, scatenano guerre, spaventano gli animi.

E guardando a quello scappato di casa, loro come tanti, come Pilato dicono al Nazareno: tu sei re? Ma, dai, sul serio, noi cattolici razza in via di estinzione non ci siamo ancora arresi all’evidenza che l’uomo è tenebra e corriamo dietro alle presunte parole di un giudeo marginale vissuto due millenni fa?

Arriva il Natale, quello non si tocca.

E le emozioni delle festa, l’atmosfera, le luci, le sante ipocrisie. Quello nessuno ce lo tocchi anche abbiamo talmente riempito di zucchero e melassa quel momento da farci venire il diabete spirituale.

Eccoci, allora, inizia l’avvento. Un altro.

Non per far finta che poi Gesù viene, ma per lasciare che qui, ora, si faccia spazio nella mia vita.

Fragile vita, inquieta vita in un inquieto mondo in un inquieta Chiesa.

È venuto, viene, verrà.

E farà nuove tutte le cose. […]

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