Anche se apparentemente devota, anche se pensiamo sia quella giusta, anche se ci hanno sempre insegnato così.
Conversione è la parola che ci accompagna in questi giorni di quaresima. Un deserto da far fiorire, deserto in cui viviamo da sempre, che possiamo subire o attraversare, farlo diventare luogo di disperazione o dell’intimità e del corteggiamento come accadde ad Osea. Fuori dal caos, dai condizionamenti, dalla frenesia.
Per poi salire sul Tabor, per superare le troppe tentazioni e scoprire gli angeli che ci servono per andare incontro al Dio di Gesù, per riconciliare in noi stessi ogni belva feroce e tornare ad essere nella pace di Adamo. Ma, perché ciò accada, dobbiamo ammettere che ci sono dei cambiamenti da fare. Gesù ribalta i tavoli per scuotere coloro che di Dio hanno un’idea sbagliata, un’idea che offende la sua vera identità, che mercanteggiano e patteggiano con Dio.
E, oggi, ci accompagna Nicodemo che, timoroso di essere scoperto e giudicato dai suoi compagni di fede, perché Gesù è considerato eretico, va dal Maestro di notte per scoprire qualcosa di immenso e inatteso.
Sì, anche noi ci muoviamo di notte.
Non vediamo chiaramente e, diciamolo, un po’ ci mette a disagio essere cristiani, appartenere ad una Chiesa che ospita, accanto a grandi santi e testimoni, fragili discepoli come noi.
Ma se abbiamo il coraggio di ascoltare, magari di ascoltare cose che pensiamo di conoscere perfettamente, allora può accadere davvero qualcosa di straordinario.
Può accade di scoprire chi è Dio.
Non quello piccino delle nostre paure, né quello usurato delle nostre abitudini.
Commento al Vangelo del 10 Marzo 2024
Quarta domenica di Quaresima
2 Cr 36, 14-16.19-23/ Ef 2,4-10/ Gv 3,14-21
Ha talmente amato
Come è difficile cambiare la nostra idea di Dio.
Anche se apparentemente devota, anche se pensiamo sia quella giusta, anche se ci hanno sempre insegnato così.
Conversione è la parola che ci accompagna in questi giorni di quaresima. Un deserto da far fiorire, deserto in cui viviamo da sempre, che possiamo subire o attraversare, farlo diventare luogo di disperazione o dell’intimità e del corteggiamento come accadde ad Osea. Fuori dal caos, dai condizionamenti, dalla frenesia.
Per poi salire sul Tabor, per superare le troppe tentazioni e scoprire gli angeli che ci servono per andare incontro al Dio di Gesù, per riconciliare in noi stessi ogni belva feroce e tornare ad essere nella pace di Adamo. Ma, perché ciò accada, dobbiamo ammettere che ci sono dei cambiamenti da fare. Gesù ribalta i tavoli per scuotere coloro che di Dio hanno un’idea sbagliata, un’idea che offende la sua vera identità, che mercanteggiano e patteggiano con Dio.
E, oggi, ci accompagna Nicodemo che, timoroso di essere scoperto e giudicato dai suoi compagni di fede, perché Gesù è considerato eretico, va dal Maestro di notte per scoprire qualcosa di immenso e inatteso.
Sì, anche noi ci muoviamo di notte.
Non vediamo chiaramente e, diciamolo, un po’ ci mette a disagio essere cristiani, appartenere ad una Chiesa che ospita, accanto a grandi santi e testimoni, fragili discepoli come noi.
Ma se abbiamo il coraggio di ascoltare, magari di ascoltare cose che pensiamo di conoscere perfettamente, allora può accadere davvero qualcosa di straordinario.
Può accade di scoprire chi è Dio.
Non quello piccino delle nostre paure, né quello usurato delle nostre abitudini.
Ma il Dio di Gesù. […]
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