Corpus Domini

Dt 8,2-3.14-16/ 1Cor 10,16-17/ Gv 6,51-59

Nella notte

Nella notte in cui veniva tradito.

Ogni domenica, al momento del memoriale della cena, quell’inizio solenne e austero mi mette i brividi.

Suona possente e tragico, gonfio di emozione e gravido di conseguenze.

Nella notte in cui veniva tradito, nel peggior momento della sua vita.

Alla fine di un percorso entusiasmante, che ha incendiato i cuori, sconvolto molte vite, irritato più di un benpensante.

Sa, Gesù, che il tempo volge al termine. Il tempo del convincimento, delle parole piene di buon senso, dei sorrisi e dei miracoli, della folla plaudente.

È finito, quel tempo. 

L’incomprensione è alle stelle e tutto sta precipitando. Finendo. O rinascendo.

Nella notte in cui veniva tradito.

Quando sai che sei alla fine, quando conti le ore, hai voglia di dare tutto, di sistemare le cose, vedere gli amici, parlare, abbracciare. Quando sai che stai per morire anche se i tuoi amici che con te hanno vissuto tre anni, giorno e notte, non hanno capito.

Nella notte in cui veniva tradito. Nel momento in cui vorresti conforto o poterti disperare o piangere.

E lui, invece, che fa? Inventa l’eucarestia.

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