«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso», dice Gesù dopo la lavanda dei piedi. «L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori attraverso lo Spirito che abbiamo ricevuto», scrive san Paolo.
Verissimo: è grazie allo Spirito se ci siamo scoperti (ci stiamo scoprendo) agapetoi, amati dal Signore. È lui, lo Spirito, lo sherpa che porta il nostro bagaglio di conoscenza e ci conduce alla conoscenza piena di Dio.
E quando ci si scopre amati cresce la speranza, che è fiducia nel futuro, che è chiave di lettura e di svolta del presente, una speranza che non delude perché fondata sulla fede. Abbiamo creduto in un Dio che ci ama e questo ci dona speranza.
Siamo qui, tenaci discepoli dell’impossibile, stupiti testimoni dello stupore. Pellegrini di speranza in un mondo fratturato e dolente.
Custodi del mistero nascosto nei secoli, chiamati a raccontarlo, a dirlo. A volte anche con le parole.
Noi sappiamo che Dio c’è, ed è bellissimo. Non lo sappiamo perché siamo dei geni (figurarsi) ma perché lui, il Signore, si è raccontato. Come accade in una caccia al tesoro, di indizio in indizio, spinti dalla gioia. Perché il cristianesimo ha a che fare con Dio. E con la gioia.
E anche noi, come gli apostoli storditi dalle tante emozioni, masticati e fioriti, sappiamo che lo Spirito ci accompagna alla verità tutta intera.
Perché non riusciamo a portare il peso di tutta la bellezza, di tutto l’amore che Dio vuole riversare su di noi. Lo facciamo a puntate, a pezzi, passo dopo passo.
Ed è grazie allo Spirito, dono del risorto, che i discepoli del Signore hanno scoperto una verità che ci lascia allibiti. Dio c’è, ed è una relazione d’amore. […]
Commento al Vangelo del 15 Giugno 2025
Santissima Trinità
Pr 8,22-31/Rm 5,1-5/Gv 16,12-15
Sherpa
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso», dice Gesù dopo la lavanda dei piedi. «L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori attraverso lo Spirito che abbiamo ricevuto», scrive san Paolo.
Verissimo: è grazie allo Spirito se ci siamo scoperti (ci stiamo scoprendo) agapetoi, amati dal Signore. È lui, lo Spirito, lo sherpa che porta il nostro bagaglio di conoscenza e ci conduce alla conoscenza piena di Dio.
E quando ci si scopre amati cresce la speranza, che è fiducia nel futuro, che è chiave di lettura e di svolta del presente, una speranza che non delude perché fondata sulla fede. Abbiamo creduto in un Dio che ci ama e questo ci dona speranza.
Siamo qui, tenaci discepoli dell’impossibile, stupiti testimoni dello stupore. Pellegrini di speranza in un mondo fratturato e dolente.
Custodi del mistero nascosto nei secoli, chiamati a raccontarlo, a dirlo. A volte anche con le parole.
Noi sappiamo che Dio c’è, ed è bellissimo. Non lo sappiamo perché siamo dei geni (figurarsi) ma perché lui, il Signore, si è raccontato. Come accade in una caccia al tesoro, di indizio in indizio, spinti dalla gioia. Perché il cristianesimo ha a che fare con Dio. E con la gioia.
E anche noi, come gli apostoli storditi dalle tante emozioni, masticati e fioriti, sappiamo che lo Spirito ci accompagna alla verità tutta intera.
Perché non riusciamo a portare il peso di tutta la bellezza, di tutto l’amore che Dio vuole riversare su di noi. Lo facciamo a puntate, a pezzi, passo dopo passo.
Ed è grazie allo Spirito, dono del risorto, che i discepoli del Signore hanno scoperto una verità che ci lascia allibiti. Dio c’è, ed è una relazione d’amore. […]
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