Dodicesima domenica durante l’anno Gb 38,1.8-11 / 2 Cor 5,14-17 / Mc 4,35-41
Non ti importa?
Passiamo all’altra riva.
È tempo di uscire dall’angolo in cui si siamo trovati, uscire dal nostro piccolo universo, tentando di lasciare fuori dalla nostra porta il mondo brutto e cattivo. Tempo di vivere questo tempo con la gioia di chi porta Cristo nel cuore. Tempo di non rimpiangere le cipolle d’Egitto di quando le chiese erano piene (ma di che cosa le avevamo riempite?) e la Chiesa pesava sulla società. Perché Dio da nuove tutte le cose e perché non viviamo più per noi stessi ma per Cristo.
Passiamo all’altra riva.
Smettiamola di farci portare dalle onde, di fotocopiare la vita che abbiamo vissuta fino a poco tempo fa. Smettiamola di attendere un cambiamento, mettiamolo in atto, provochiamolo il cambiamento. A partire da noi stessi.
Se il seme sparso dal Seminatore porta frutto, cresce senza che nemmeno noi sappiamo come, se diventa un arbusto, come l’albero della senape, è perché abbiamo finalmente deciso di fidarci di quell’amore di Cristo che, come scrive san Paolo, ci possiede.
Gli apparteniamo, lo amiamo, lo cerchiamo.
Le cose di prima sono passate, ne sono nate di nuove. Ne possono nascere di nuove, se lo desideriamo.
Ma il cambiamento, necessariamente, provoca una tempesta. […]
Commento al Vangelo del 23 Giugno 2024
Dodicesima domenica durante l’anno
Gb 38,1.8-11 / 2 Cor 5,14-17 / Mc 4,35-41
Non ti importa?
Passiamo all’altra riva.
È tempo di uscire dall’angolo in cui si siamo trovati, uscire dal nostro piccolo universo, tentando di lasciare fuori dalla nostra porta il mondo brutto e cattivo. Tempo di vivere questo tempo con la gioia di chi porta Cristo nel cuore. Tempo di non rimpiangere le cipolle d’Egitto di quando le chiese erano piene (ma di che cosa le avevamo riempite?) e la Chiesa pesava sulla società. Perché Dio da nuove tutte le cose e perché non viviamo più per noi stessi ma per Cristo.
Passiamo all’altra riva.
Smettiamola di farci portare dalle onde, di fotocopiare la vita che abbiamo vissuta fino a poco tempo fa. Smettiamola di attendere un cambiamento, mettiamolo in atto, provochiamolo il cambiamento. A partire da noi stessi.
Se il seme sparso dal Seminatore porta frutto, cresce senza che nemmeno noi sappiamo come, se diventa un arbusto, come l’albero della senape, è perché abbiamo finalmente deciso di fidarci di quell’amore di Cristo che, come scrive san Paolo, ci possiede.
Gli apparteniamo, lo amiamo, lo cerchiamo.
Le cose di prima sono passate, ne sono nate di nuove. Ne possono nascere di nuove, se lo desideriamo.
Ma il cambiamento, necessariamente, provoca una tempesta. […]
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