Prima domenica di Quaresima, anno di Matteo

Gn 2,7-9; 3,1-7/Rm 5,12-19/ Mt 4,1-11

Osare Dio

Abbassate il volume dei vostri pensieri.

Disattivate le notifiche delle mille cose che dovete fare entro stasera.

Provate per un giorno a non leggere i giornali o scorrere le notizie sui siti o – addirittura! – provate a spegnere il telefono (questa è troppo, scusate).

E tacete. 

Non abbiate paura del silenzio. È una benedizione, una manna, un dono, un aiuto.

All’inizio, disabituati come siamo, sentirete solo i vostri pensieri che urlano. Ne avrete anche paura. Poi si stancheranno anch’essi. Si placheranno. E nel silenzio, nel benefico silenzio, capirete una cosa semplice.

E riuscirete a smascherare l’inganno.

Una vita non è felice perché le cose vanno bene.

Ma perché hanno senso. Un senso. Cioè una direzione, un orientamento, un luogo dove andare.

Allora, forse, capirete la cosa più bella del mondo.

Se esiste un senso nella vita di ciascuno di noi, ed esiste, è nel cuore di Dio.

Il Dio di Gesù.

A scoprirvi (vivere da) agapetoi, amati.

A lasciare che la vostra anima vi raggiunga, voi, noi che siamo sempre a scappare.

Ecco a cosa serve la quaresima: a vedere se stiamo andando nella direzione giusta.

O se altri scelgono per noi.

Se stiamo facendo le vittime. O, finalmente, stiamo diventando Figli.

Benvenuti nel deserto, finalmente.

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