Quarta domenica di quaresima, anno di Luca

Gs 5,9.10-12/ 2Cor 5,17-21/ Lc 15,1-3.11-32

Avvicinamento cordiale

Costruiamo il metro quadro di pace intorno a noi. 

Non più un distanziamento sociale ma un avvicinamento cordiale

Perché le grandi guerre sono figlie del piccolo dittatore che ognuno di noi porta nel cuore.

E, per convertire il nostro cuore, per diventare pacifisti, occorre prima essere pacificati.

Convertendo, ad esempio, l’orribile idea di Dio che spesso portiamo nel cuore.

Non un dio che benedice gli eserciti, non un dio che manda soldati a uccidere civili colpevoli di pensarla diversamente (fratello Kirill ti sbagli!).

La pace del cuore nasce dallo scoprirci amati e, ancora, capaci di amare.

Dove gli altri, il padre, il fratello, non sono temibili avversari (e sempre di questione di soldi si parla!) ma compagni di viaggio diversi.

Specie in questo tempo in cui si confonde bontà con buonismo, tempo in cui anche Dio, quello di Gesù Cristo intendo, rischia di essere messo alla gogna e accusato di mollezza.

Gesù si difende dall’accusa di essere di manica larga. 

Lui i peccatori li accoglie. E senza porre condizioni.

Dove andremo a finire. Non c’è più religione

Vero, questo è il tempo della fede.

Le cose vecchie sono passate, scrive san Paolo. Ce ne accorgessimo.

Le assecondassimo.[…]

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