Ventiduesima domenica durante l’anno

Ger 20,7-9/ Rm 12,1-2/ Mt 16,21-27

Dio non voglia!

Così finisce l’estate, fra roghi, caldo soffocante, prezzi alle stelle, vacanze accorciate, polemiche roventi (ahimè anche fra cattolici, vedi la questione di Michela Murgia…), discreta ansia per il futuro (scientificamente fomentata).

Ce la faremo? 

A non lasciarci prendere dalla paura, a lavorare, a coltivare relazioni ed affetti, a dare senso profondo alla nostra vita, a non lasciar dilagare in noi e attorno a noi l’ombra oscura della violenza, della critica, del vittimismo, per immaginare un “me” diverso, una vita più autentica ed essenziale?

Sì, forse sì. 

Continuo a pensare che il tempo che stiamo vivendo, a saperlo leggere, è tempo di grazia, non di disgrazia, in cui Dio fa nuove tutte le cose, in cui possiamo, infine, diventare discepoli.

Ma perché la nostra vita finalmente fiorisca urge conversione, per passare dal Dio della nostra testa al Dio di Gesù.

Faticoso, un pochino, ma essenziale.

Chiedetelo a Pietro.

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