Seconda domenica di Natale

Sir 24,1-4.12-16/Ef 1,3-6.15-18/Gv 1,1-18

De sidera

Vorrei far fare un po’ di purgatorio ai liturgisti, sinceramente.

Nel periodo di Natale, tre settimane scarse, ci troviamo due volte a settimana per celebrare una festa. Per i preti, poveracci, calcolando la vigilia, quattro volte a settimana. C’è da perdersi, complice le doverose e legittime vacanze che chi può sta facendo.

Un po’ di dieta servirebbe anche alla liturgia!

La seconda domenica di Natale è tra le più fiacche dell’anno. 

Ci si arriva con le pile scariche e il colesterolo alto. 

Bene il Natale, discreta la domenica della Santa famiglia, e vada per capodanno con Maria… Ma tornare a messa per la quarta volta in dodici giorni mette a dura prova la fede! E domani si ricomincia, con la spettacolare festa dell’Epifania.

E la liturgia denuncia questa stanchezza. Cosa c’è ancora da dire?

Allora puntiamo in alto, voliamo ad alta quota, come accade a me oggi.

E vai col prologo di Giovanni, e la meditazione della Sapienza e l’inno agli Efesini di Paolo.

Insomma: teologia allo stato puro, emozioni forti, se solo sapessimo ancora averne, leggendo la Parola.

D’altronde, dai, il simbolo dell’evangelista non è proprio l’aquila? 

Da lassù dobbiamo rileggere la storia. Per crescere nella speranza. […]

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