Serpenti e scorpioni ovunque, e demoni travestiti da governanti della terra.
Missili, bombe, minacce, ritorsioni, urla. E riflettori che si spostano freneticamente da un angolo del mondo a un altro, riusciamo a digerire solo una tragedia alla volta, per carità!
Fiumi di parole e di opinioni in un mondo sempre connesso, che alterna la foto straziante di un bambino dilaniato a un reel di un balletto idiota.
C’è davvero da spaventarsi, o da chiudersi in una bolla, tirando giù le serrande della propria vita.
E la Parola irrompe nella nostra consueta e rovente estate.
Voi, andate, ci dice il Maestro.
Siamo chiamati ad andare da tutti, ovunque, ad alzare la voce del Vangelo, a osare in questo tempo in cui anche nelle nostre invecchiate nazioni si scuote la testa, travolti da un pessimismo cosmico e tossico.
In un tempo in cui, anche nella nostra Europa, anche nella nostra Italia, la fede sta svanendo, diluita in un asettico buon senso sempre meno incisivo, sempre meno urgente.
Come scriveva tempo fa il cardinal Ravasi: è il pensiero cristiano ad essere in minoranza, non il cristianesimo. Non è il cristianesimo ad essere in crisi, ma la forma storica che ha assunto in occidente e che fatica a dire di Dio.
Cosa possiamo fare, qui dentro?
Il grande Luca ci aiuta, in questo percorso, mettendo a fuoco la strategia del discepolo.
Commento al Vangelo del 6 Luglio 2025
Quattordicesima domenica durante l’anno
Is 66,10-14/ al 6,14-18/ Lc 10,1-12.17-20
Serpenti e scorpioni
Serpenti e scorpioni ovunque, e demoni travestiti da governanti della terra.
Missili, bombe, minacce, ritorsioni, urla. E riflettori che si spostano freneticamente da un angolo del mondo a un altro, riusciamo a digerire solo una tragedia alla volta, per carità!
Fiumi di parole e di opinioni in un mondo sempre connesso, che alterna la foto straziante di un bambino dilaniato a un reel di un balletto idiota.
C’è davvero da spaventarsi, o da chiudersi in una bolla, tirando giù le serrande della propria vita.
E la Parola irrompe nella nostra consueta e rovente estate.
Voi, andate, ci dice il Maestro.
Siamo chiamati ad andare da tutti, ovunque, ad alzare la voce del Vangelo, a osare in questo tempo in cui anche nelle nostre invecchiate nazioni si scuote la testa, travolti da un pessimismo cosmico e tossico.
In un tempo in cui, anche nella nostra Europa, anche nella nostra Italia, la fede sta svanendo, diluita in un asettico buon senso sempre meno incisivo, sempre meno urgente.
Come scriveva tempo fa il cardinal Ravasi: è il pensiero cristiano ad essere in minoranza, non il cristianesimo. Non è il cristianesimo ad essere in crisi, ma la forma storica che ha assunto in occidente e che fatica a dire di Dio.
Cosa possiamo fare, qui dentro?
Il grande Luca ci aiuta, in questo percorso, mettendo a fuoco la strategia del discepolo.
Dal punto di vista di Gesù, non dal nostro. […]
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