Quinta domenica di Pasqua

At 6,1-7/ 1Pt 2,4-9/ Gv 14,1-12

Credere, non cedere

“Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me”.

Ci proviamo, Signore, con tutte le forze, con la nostra poca fede. Ci proviamo ma fatichiamo.

È un tempo difficile, certo, lo è per tutti, dopo anni di pandemia, dopo l’inizio della guerra in Europa, con lo stipendio che non basta più, i servizi al cittadino in peggioramento, una rabbia crescente nelle parole delle persone.

Ed è ancora più difficile per chi, da tempo, si è messo in gioco accogliendo il Vangelo, costruendo comunità scegliendo di amare. Perché, anche se ce lo siamo ripetuti per decenni, questo è il tempo delle tenebra, dello scandalo interno alla Chiesa, del disprezzo sul volto dei nostri giovani quando parlano di cristiani, di comunità che si svuotano dopo decenni in cui pensavamo che nulla potesse (sul serio) cambiare radicalmente. 

La paura bussa alla porta. Paura del futuro, della morte, della solitudine, della povertà.

E nostalgia. Enorme. A tratti insostenibile.

Soprattutto per chi ha vissuto la primavera del Concilio.

Queste sono le parole che sgorgano dal cuore di ogni credente in questi giorni, anche se tempo pasquale in cui convertirsi alla gioia.

Lamentele che diventano preghiera, nel desiderio sincero e cristallino di andare oltre.

Link al video

CONTINUA A LEGGERE IL COMMENTO SU PAOLOCURTAZ.IT