Prima lettura: Nm 21,4-9 Seconda lettura: Fil 2,6-11 Vangelo: Gv 3,13-17
Un amore da esaltare
Avete ragione, scusate.
Già solo la titolazione di questa festa che, quest’anno, sostituisce la domenica ci infastidisce.
Come si fa ad esaltare la croce? Il dolore non è mai da esaltare, né, è bene ribadirlo, ha in sé una valore positivo.
Davanti al dolore dell’innocente, davanti alla sofferenza inattesa, davanti ai tanti volti di persone che hanno avuto la vita stravolta dalla tragedia di una malattia o di un lutto, le parole diventano fragili e l’annuncio del Vangelo si fa zoppicante.
L’unica vera obiezione all’esistenza di un Dio buono, così come Gesù è venuto a svelare, è il dolore dell’innocente.
Molti dei dolori che viviamo hanno la loro origine nell’uso sbagliato della nostra libertà o nella fragilità della condizione umana. Ma davanti a un bambino che muore, anche il più saldo dei credenti vacilla. Giustamente.
Al discepolo il dolore non è evitato, e non cercate nella Bibbia una risposta chiara al mistero del dolore (Ma davvero cerchiamo una risposta? Noi vogliamo non soffrire, non delle risposte!).
Non troviamo risposte al dolore, troviamo un Dio che prende su di sé il dolore del mondo.
Commento al Vangelo del 14 Settembre 2025
14 settembre, Esaltazione della Croce
Prima lettura: Nm 21,4-9 Seconda lettura: Fil 2,6-11 Vangelo: Gv 3,13-17
Un amore da esaltare
Avete ragione, scusate.
Già solo la titolazione di questa festa che, quest’anno, sostituisce la domenica ci infastidisce.
Come si fa ad esaltare la croce? Il dolore non è mai da esaltare, né, è bene ribadirlo, ha in sé una valore positivo.
Davanti al dolore dell’innocente, davanti alla sofferenza inattesa, davanti ai tanti volti di persone che hanno avuto la vita stravolta dalla tragedia di una malattia o di un lutto, le parole diventano fragili e l’annuncio del Vangelo si fa zoppicante.
L’unica vera obiezione all’esistenza di un Dio buono, così come Gesù è venuto a svelare, è il dolore dell’innocente.
Molti dei dolori che viviamo hanno la loro origine nell’uso sbagliato della nostra libertà o nella fragilità della condizione umana. Ma davanti a un bambino che muore, anche il più saldo dei credenti vacilla. Giustamente.
Al discepolo il dolore non è evitato, e non cercate nella Bibbia una risposta chiara al mistero del dolore (Ma davvero cerchiamo una risposta? Noi vogliamo non soffrire, non delle risposte!).
Non troviamo risposte al dolore, troviamo un Dio che prende su di sé il dolore del mondo.
E lo redime. […]
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