In diretta con Paolo Curtaz
Lunedì 13 Giugno – ore 21:00
Il disprezzo è figlio di un’errata concezione della propria superiorità agli occhi di Dio che porta a “de-prezzare”, sminuire, svalutare gli altri. Il fariseo presume di sé ed è sicuro della propria giustizia, perciò diventa un giudice zelante e spietato verso il prossimo. A questi “alcuni” è destinata la parabola.
La parabola ha una precisa indicazione, un pubblico di destinatari ben definito, Gesù sa bene a chi rivolgersi. Accade anche in altre occasioni: discussioni, mormorazioni, critiche, eventi, spingono Gesù ad elaborare riflessioni su misura, specifiche. In questo caso i destinatari sono, letteralmente alcuni che erano persuasi di essere giusti e disprezzavano gli altri. Oppure, secondo un’altra variante: alcuni che ripongono la loro fiducia in se stessi perché sono dei “giusti”. O, ancora, alcuni che confidavano in se stessi sentendosi giusti. Al di là delle sfumature il senso è chiaro: ci sono alcuni che si sentono giusti di fronte e Dio e che, perciò, disprezzano gli altri. Il disprezzo è figlio di un’errata concezione della propria superiorità agli occhi di Dio che porta a “de-prezzare”, sminuire, svalutare gli altri. Il fariseo presume di sé ed è sicuro della propria giustizia, perciò diventa un giudice zelante e spietato verso il prossimo. A questi “alcuni” è destinata la parabola.
È un tema di Sacra Scrittura