La Parola forte e rassicurante di Gesù, in questa domenica, ci raggiunge nella nostra estate infuocata e rissosa, lamentosa e banale, rassegnata e spensierata, e ci aiuta ad orientare la vita, a ridarle senso, vigore, speranza.
Non temere piccolo gregge!
Sì, siamo un piccolo gregge, siamo pochi, ma scegliamo di avere un pastore solo, il pastore bello che sa dove condurci, che, diversamente dai mercenari, è interessato a noi per ciò che siamo, non per ciò che produciamo.
Non temere piccolo gregge!
Non abbiamo paura, anche se facciamo fatica (quanta!) nel non perdere la speranza. Ma ci fidiamo, abbiamo fede, come padre Abramo, come Sara, perché ci siamo scoperti agapetoi, amati, e abbiamo scelto di amare.
La fiducia nasce dall’esperienza: abbiamo conosciuto quanto il Signore Gesù ci ama.
Sappiamo che ha dato la vita per noi. Perché Dio ama di un amore libero e liberante, vitale e vivificante, concreto e quotidiano.
Non dobbiamo temere perché al Padre è piaciuto donarci il Regno.
Ci è stato regalato, donato, senza condizioni, gratuitamente.
Perché Dio è così: dona. E dona sé.
Il Regno è là dove Dio regna, là dove dimora la sua presenza di luce e di pace.
Ma per accorgerci della sua presenza, per non lasciarci travolgere dalla paura, per scoprire davvero che il Regno è in mezzo a noi, è già qui, dobbiamo vivere da persone libere e dobbiamo vegliare. […]
Commento al Vangelo del 7 Agosto 2022
Diciannovesima domenica durante l’anno
Sap 18,3.6-9/ Eb 11,1-2.8-19/ Lc 12,32-48
Vegliamo, dunque
Non temere piccolo gregge!
La Parola forte e rassicurante di Gesù, in questa domenica, ci raggiunge nella nostra estate infuocata e rissosa, lamentosa e banale, rassegnata e spensierata, e ci aiuta ad orientare la vita, a ridarle senso, vigore, speranza.
Non temere piccolo gregge!
Sì, siamo un piccolo gregge, siamo pochi, ma scegliamo di avere un pastore solo, il pastore bello che sa dove condurci, che, diversamente dai mercenari, è interessato a noi per ciò che siamo, non per ciò che produciamo.
Non temere piccolo gregge!
Non abbiamo paura, anche se facciamo fatica (quanta!) nel non perdere la speranza. Ma ci fidiamo, abbiamo fede, come padre Abramo, come Sara, perché ci siamo scoperti agapetoi, amati, e abbiamo scelto di amare.
La fiducia nasce dall’esperienza: abbiamo conosciuto quanto il Signore Gesù ci ama.
Sappiamo che ha dato la vita per noi. Perché Dio ama di un amore libero e liberante, vitale e vivificante, concreto e quotidiano.
Non dobbiamo temere perché al Padre è piaciuto donarci il Regno.
Ci è stato regalato, donato, senza condizioni, gratuitamente.
Perché Dio è così: dona. E dona sé.
Il Regno è là dove Dio regna, là dove dimora la sua presenza di luce e di pace.
Ma per accorgerci della sua presenza, per non lasciarci travolgere dalla paura, per scoprire davvero che il Regno è in mezzo a noi, è già qui, dobbiamo vivere da persone libere e dobbiamo vegliare. […]
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